Lunedì 3 ottobre inaugurato il 38º anno accademico alla presenza del Gran Cancelliere
Lunedì 3 ottobre 2022 si è svolta l'inaugurazione dell'anno accademico 2022-23, 38º di attività.
Nella Basilica di Sant'Apollinare, il Gran Cancelliere dell'Università e Prelato dell'Opus Dei, mons. Fernando Ocáriz, ha presieduto la Santa Messa Votiva dello Spirito Santo, concelebrata da professori e autorità accademiche.
Alle ore 11.00, nell'Aula Magna ha avuto luogo il solenne Atto accademico con la lezione inaugurale affidata quest'anno al rev. prof. José Luis Gutiérrez-Martín, direttore dell'Istituto di Liturgia, sul tema: "Titoli arcani ed esteti sofisticati", con uno sguardo all'opera Formazione liturgica di Romano Guardini.
Ad introdurre l'atto, il discorso del Rettore Luis Navarro, seguito dal saluto della delegata degli studenti, Létícia Góes Braga, e dal discorso conclusivo del Gran Cancelliere.
- Omelia del Gran Cancelliere
- Discorso del Gran Cancelliere
- Discorso del Rettore Magnifico
- Lezione inaugurale (rev. prof. José Luis Gutiérrez-Martín)
- Discorso della Delegata degli studenti
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Mons. Ocáriz: Dobbiamo “camminare insieme” cercando la santità personale di ciascuno
Lezione inaugurale dedicata a Romano Guardini e alla formazione liturgica
“Sono i rapporti di stima, di servizio, di rispetto e di valorizzazione di ogni singola persona a rendere fecondo un posto dove si lavora per raggiungere gli stessi obiettivi”. Un “camminare insieme”, in pieno spirito sinodale, che deve essere “inseparabile dalla ricerca della santità personale di ciascuno”, la quale si realizza senza dubbio “attraverso il compimento delle proprie mansioni lavorative” sia in ambito amministrativo che di ricerca accademica. Lo ha sottolineato mons. Fernando Ocáriz, Prelato dell’Opus Dei e Gran Cancelliere della Pontificia Università della Santa Croce, inaugurando il 3 ottobre 2022 il 38º anno accademico 2022/2023 dell’ateneo romano.
Continuando nel suo discorso il riferimento al “processo sinodale” voluto da Papa Francesco per tutta la Chiesa, Ocáriz ha ricordato che è “attraverso l’incontro, l’ascolto e il discernimento”, che anche nella vita universitaria è possibile aderire a questo “spirito” di crescita comunitaria. A cui bisogna aggiungere “l’interdisciplinarità, la collegialità e la cura della comunicazione interna ed esterna”, modalità di incontro e condivisione fondamentali “che devono essere sempre ricordate e vissute” nell’ambito di una realtà accademica.
Comunicare la verità
Nell’omelia nella Messa di inaugurazione, presieduta nella Basilica di Sant’Apollinare, il Prelato dell’Opus Dei ha invece fatto rifermento al compito “arduo” che l’Università ha di trasmettere la Verità. Anzi, “un’università esiste per comunicare la verità, per trasmettere la verità a una nuova generazione, per diffondere la verità agli altri”. Si tratta, tra l’altro, di “un atto di misericordia” che viene dallo Spirito Santo e che va coltivato con perseveranza.
Sull’esempio dei primi cristiani – ha infine detto mons. Ocáriz –, sarà possibile apprendere “la lezione più importante che chiunque possa imparare – in un'università o in qualsiasi altro luogo: camminare liberamente come figli di Dio, con la luce della Verità, nella novità della vita, condividendo questa Verità con un mondo che ha bisogno di essere liberato”.
Formazione liturgica
La lezione inaugurale è stata affidata quest’anno al prof. José Luis Gutiérrez-Martín, direttore dell’Istituto di Liturgia attivo presso la Facoltà di Teologia. Lo studioso ha preso spunto dal libro Formazione liturgica di Romano Guardini nel centenario della pubblicazione. Guardando all’insegnamento del pensatore italo-tedesco, il docente ha ricordato come egli abbia cercato di trasmettere, a partire dalle sue opere, che “la liturgia, nel suo nucleo essenziale, non è un sapere ma l’esperienza di una realtà piena che, insieme all’atto dell’intelletto, comporta molte altre dimensioni: un agire, un ordinamento, un essere”.
Guardando invece al rinnovamento rituale intrapreso con il Concilio Vaticano II, lo stesso Guardini “riteneva che il futuro della liturgia in una società secolarizzata dipendesse dal successo nel proporre un percorso di iniziazione liturgica”, ha spiegato Gutiérrez-Martín. Coloro che svolgono dunque il compito di insegnare ed educare “devono chiedersi se essi stessi sono predisposti all’atto liturgico”, essendo consapevoli della sua esistenza e delle sue caratteristiche.
Un Patto per la Qualità
L’intervento del Rettore, Luis Navarro, ha fatto riferimento ad alcune esperienze di “ascolto e condivisione” che l’Università ha intrapreso nel trascorso anno accademico, come la definizione di un report condiviso di temi di interesse e di ricerca e cui i professori dedicheranno il lavoro dei prossimi anni. Da questa fase di consultazione, ha detto, “sono emerse conclusioni interessanti su questioni di rilievo per la società e per la Chiesa che vale la pena approfondire nel prossimo futuro”.
Ha anche accennato all’avvio del progetto Vita Universitaria, che vuole sostenere le attività extra curriculari promosse e proposte dagli studenti, e ha invitato tutti ad aderire a una sorta di “patto per la qualità”, che in linea con le politiche di crescita e miglioramento che la Santa Croce si è data, vuole fare in modo “che gli studenti e tutti quanti partecipano alla vita accademica possano sempre fare esperienza di qualcosa di positivo ed arricchente”.
Coltivare la romanità
A nome degli studenti è intervenuta la delegata Letícia Góes Braga, iscritti alla Facoltà di Diritto Canonico, che ha incentrato il suo intervento sull’importanza di coltivare, negli anni trascorsi nella Città Eterna, la romanità che deriva dal centro della cristianità e dalla Chiesa universale, da riportare poi nella vita ordinaria una volta tornati nei rispettivi Paesi.
L’Università in numeri
Nell’Anno Accademico 2022/23 gli studenti iscritti all’Università della Santa Croce sono stati 1.344, distribuiti nelle Facoltà di Teologia, Diritto Canonico, Filosofia e Comunicazione Istituzionale, e nell’Istituto Superiore di Scienze Religiose all’Apollinare.
Provenienti da 85 Paesi, il 42% di essi è giunto dall’Europa, il 33,2% dall’America, il 12,6% dall’Africa, il 10,5% dall’Asia e l’1,2% dall’Oceania. Inoltre, il 24% erano laici, il 15% religiosi, il 36% sacerdoti e il 24% seminaristi; 79% uomini e 21% donne.
89 gli studenti che hanno conseguito il titolo di Baccalaureato nelle Facoltà di Teologia e Filosofia; 137 quelli che hanno ottenuto la Licenza nelle quattro Facoltà e 55 quelli che hanno conseguito il Dottorato.
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