La Rivelazione ebraico-cristiana consegna alla riflessione filosofica, alla cultura e alle scienze, una concezione dell’essere umano dotata di una notevole originalità, quella di essere “immagine e somiglianza di Dio”.
Tale concezione ha segnato di fatto gran parte del pensiero occidentale, con conseguenze nel campo del diritto, dell’etica, dell’economia e della politica. Ci si chiede come essa entri oggi in rapporto con le altre immagini dell’essere umano presenti nella cultura contemporanea, in qual modo le fondi, le provochi oppure le contraddica. Ci si chiede, ancora, quali dimensioni dell’essere umano sono caratterizzate da tale immagine, se la sua corporeità, la sua razionalità o la sua vita spirituale. Una “teologia del corpo” come quella proposta da Giovanni Paolo II, ad esempio, pare particolarmente adatta ad entrare in rapporto con l’antropologia filosofica e con le scienze naturali, favorendo una riflessione interdisciplinare sull’essere umano ove tutte le dimensioni, fisiche, biologiche ed esistenziali, possano essere assunte senza strappi.
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